Quella volta in cui lo Sguardo degli Skynyrd calò su di noi
Tempo di lettura: 2 minutiTutti quelli che “fanno musica” di qualsiasi tipo, di qualsiasi genere, di qualsiasi nazionalità ed età non pensano ad altro che realizzare il loro modo di esprimere la loro arte.
Noi abbiamo sempre cercato di fare lo stesso, prima reinterpretando i nostri gusti musicali su brani di nostro interesse, poi con brani scritti da noi, allo scopo di spingere il nostro modo di vedere la musica. Un giorno avemmo una bella sorpresa….
L’antefatto
Era il lontanissimo 19 dicembre 2016, quasi tre anni fa, quando decidemmo di reinterpretare uno dei brani che più ci piacevano dal vivo: Call Me The Breeze di J.J. Cale, rivista e rivisitata già all’epoca dai Lynyrd Skynyrd.
Il lavoro non fu particolarmente difficile: rivedere un brano così famoso, così ben studiato, così ben suonato dagli Skynyrd, apriva la strada al nostro modo di usare due chitarre, un basso, una batteria e tre voci.
Un istante….date uno sguardo al video, poi torno da voi…
Rieccomi.
Dicevo: all’epoca decidemmo di riscrivere e riarrangiare il brano al fine di ricreare con il nostro stile i suoni potenti, caldi e sudati del sud degli Stati Uniti, e questo non fu nemmeno complicato, la pasta sonora risultante, figlia di più di 300 esecuzioni live del brano, ci regalò un risultato ben più che soddisfacente.
“E’ una GRAN GRAN versione” pensammo. E la caricammo in rete (bullandoci non poco), felici ed entusiasti del nostro successo.
Questo era solo l’antefatto, era solo l’aperitivo, era solo il primo giro di Negroni che precede l’inizio della serata. E la serata è poi proseguita quando meno ce lo potevamo aspettare, quasi 3 mesi dopo.
Il fattaccio
Era un pomeriggio fresco, la primavera era ancora distante, l’inverno stava cedendo il passo e il tutto sembrava tranquillo quando una VALANGA di telefonate ci travolse, ognuno di noi venne chiamato, i messaggi iniziarono a piovere quando Country Rebel condivise la notizia che i Lynyrd Skynyrd (quelli maledettamente veri) ci stavano postando il video (che avete visto, che avete visto, vero?) sulla LORO GIGANTESCA pagina.
Qui sotto trovi la citazione dell’articolo. Il resto …. dopo.
Italian Band Dives Into Southern Rock With Impressive Cover Of ‘Call Me The Breeze’
Eccomi, questo è il “Dopo”.
Dopo
Dopo….dopo la citazione il video ha preso MIGLIAIA di visualizzazioni in 12 ore. MIGLIAIA, il potere della musica degli Skynyrd ha fatto la magia, e noi con un canale appena nato eravamo condivisi dai nostri idoli, dalle nostre divinità.
Ringraziammo, forse ringraziammo il cielo, non perchè questo ci abbia portato a fare cose infinitamente fighe (siamo sulla terra, ricordiamocelo), ma perché il nostro lavoro è stato visto da chi ci ha ispirato a suonare per tutti questi anni.
Quindi il ringraziamento più importante va a Van Zant, a Rossington, a Collins, a Pyle, a Powell e a tutti i musicisti che nel corso degli anni si sono alternati nella grande Southern Family.
Quindi….alziamo nuovamente i calici, e
South Will Rise Again
Manuela
5 Dicembre 2019 15:53Quando un bel po’ di tempo fa, ascoltai per la prima volta la vostra “Call me the Breeze” in una serata, ne rimasi subito entusiasta e in quell’ occasione qualcuno mi raccontò di quella incredibile condivisione di cui si parla qui.
La vostra musica è bella perchè ci mettete l’ anima e la curate nei particolari, che sono poi quelli che la personalizzano e la distinguono. E questo si sente in ogni vostro pezzo, cover o canzone originale che sia. Traspare che vi piace fare bene le cose e ciò lo fate, innanzitutto, per voi stessi, per stare e vivere bene. Se poi il proprio lavoro viene riconosciuto e apprezzato niente meno da chi ha reso planetariamente famosa quella canzone, beh… allora è davvero una cosa grandiosa ed elettrizzante.
I Lynyrd Skynyrd, quelli veri, lì vedrò a giugno al Rock the Castle di Villafranca di Verona (proprio oggi ho ricevuto a casa il biglietto!!!!), ma fino ad allora, e dopo ancora, fortunatamente ci siete e sarete voi.