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Elderly…qualcosa

Tempo di lettura: 4 minuti

Pensieri e parole, il cuore e i ricordi che lentamente con l’età svaniscono. Ma come braci covate e custodite, sono pronte a divampare. Oggi, 23 Dicembre, la Fiamma divampa e augura un BUON COMPLEANNO a Eddie Vedder che due giorni prima di Gesù, celebra un anno di giro della Terra intorno al Sole.

Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town. O semplicemente Elderly Woman è il brano che vi proponiamo.

Il brano è dolcissimo, dal retrogusto nostalgico, è un pugno nello stomaco dato dalla lunga distanza, il ricordo di una persona un tempo cara, scomparsa dalla nostra vita, che per caso torna, per caso si presenta davanti a noi. Per caso o no. E allora si giura di riconoscere il suo respiro.

Tutto ciò è profondo come la voce di Eddie. Ma andiamo con ordine.

La band? No, l’artista

Link Qui a Fianco

Ecco, oggi non vi scrivo della band, dei Pearl Jam. Perché? Perché vi ho raccontato della band di Seattle già nell’articolo su Alive. Vi ho detto delle mille peripezie della band e di quello che han fatto di figo, di strafigo e di PIU’.
Se volete seguire le loro peripezie, seguite il link Qui a Fianco (si, si chiama proprio Link Qui a Fianco).
Già che ci siete, seguite pure il canale YouTube, che a noi fa un piacere enorme e “suonate la campanella” che trovate sul canale, così sapete esattamente tutto ciò che ci riguarda direttamente all’uscita.
Ma torniamo a lui, solo lui, solo il Cantante dei Pearl Jam. Anche se chiamarlo “Cantante dei Pearl Jam” è riduttivo. Torniamo a Edward Louis Severson III, detto Eddie. Nato il 23 Dicembre 1964 (Tanti auguri!! L’ho già detto?), un uomo poliedrico e dalla voce toccante, profonda quanto graffiante.
Oltre a cantare, suona la chitarra (e fin qui) e l’armonica (e anche qui), soprattutto diventa incredibile con l’ukulele.
Si, l’ukulele che è così centrale in Ukulele songs (disco del 2011) che fa si che il buon Eddie riesca a crearsi una identità ormai inossidabile di artista a 360 gradi, in grado di non avere il simbolo dei Pearl Jam e l’intera band alle sue spalle.
Immaginatevi un disco da tantissime canzoni, sedici, che segue la colonna sonora di Into The Wild (sempre sua, sempre piena di canzoni di ukulele), del 2007, tantissimi brani brevi, con quel semplice suono caratteristico. Immaginate le atmosfere che vanno a roteare grazie a 4 corde e un corpo dello strumento minuscolo.
Eddie regala emozioni. Eddie regala istanti (ora sto riascoltando Sleeping by Myself), è un modo di suonare, di cantare, che prende lo stomaco. E’ questa la sua bravura, la gestione di una voce estremamente ricca e varia, in grado di trasmettere qualcosa di sottilissimo che arriva al cuore senza particolari cerimonie.
Chirurgico, senza assoli tipici dei Pearl Jam. Senza pressione sonora. Senza Rocchenrolle, Vedder inonda di carisma ogni singola nota suonata o cantata. Questo fa la differenza, rende il disco(i dischi) potenti quanto delicati. Nello specifico….

Il brano

….nello specifico ci troviamo ad un brano dei Pearl Jam, con una componente vedderiana gigante.

Nei live la inizia “Così, de botto” (Cit.) canta sul primo accordo, lui è protagonista di questa lunga ballad che al centro la chitarra e la voce. Un basso morbidissimo e il resto completamente messo “dietro” al suono, un arrangiamento che si appoggia appena al brano.

Siamo nel 1993, esce Vs (ne abbiamo già parlato), il disco conta 12 brani e tutti i titoli sono composti da una parola sola tranne appunto Elderly Woman, che ha un titolo eterno. Questo a causa di una scelta controcorrente della band che ha spesso preferito titoli corti (cosa che abbiamo sempre apprezzato in quanto è molto più facile da scrivere a fine serata per la SIAE e i loro malefici fogli).

Il brano in sé è una autentica bomba: è una sintesi di rock che ha i toni morbidi e i messaggi profondi. appartiene ad altri tempi, appartiene a pensieri che vanno al di là del tempo.

Il brano vede uno spaccato di staticità in un paesino come potrebbe essere un paese del nostro entroterra. Lì una anziana signora attende l’arrivo dei clienti del suo negozio. Si sa poco, o forse nulla di lei. Se non per il fatto che arriva un uomo da lei, sconosciuto all’inizio ma che viene lentamente a riaffiorare nella sua memoria.

Il messaggio è struggente, gli dice che non avrebbe mai nemmeno sognato il suo ritorno, invece è li. La distanza fisica e temporale può cancellare o indebolire i rapporti. Chissà, magari Elderly Woman è un inno a preservare l’amicizia e i legami con le persone care. Chissà

La nostra versione

Abbiamo scelto di rendere la dolcezza del brano. Abbiamo optato come i Pearl Jam di iniziare con chitarra e voce, tagliando un ritornello e una strofa arrivando direttamente all’inciso prima dell’insieme di ritornelli finali.

Il brano dura poco di più rispetto ai due minuti canonici di Room120 (prima stagione) per regalarci un finale più dilatato e rilassato (il brano è comunque molto più breve dell’originale).

Sentite in questa versione la profondità dei Pearl Jam? Raccontatecelo nei commenti

Comments: 3

  • Niki
    Rispondi 22 Dicembre 2019 09:30

    Se arriverò ad essere una signorotta di paese, seduta in Bitega spero che nessun piacevole fantasma del passato venga a ricordarmi che per strada ho perso tanto.Troppo.Piacevole rivedere qualcuno ma dal retro gusto sempre un po’ amaro dell’essersi persi strada facendo.

  • Laura
    Rispondi 22 Dicembre 2019 10:05

    Posso dire solo wow…un articolo bellissimo che ha reso perfettamente le emozioni che si provano a sentire questo ed altri suoi brani

  • Manuela
    Rispondi 22 Dicembre 2019 20:56

    Questo pezzo tocca sicuramente l’ anima, come la toccano le parole scritte qui per celebrare questo artista pazzesco, dalla voce inconfondibile, versatile e sempre emozionante…E la vostra Elderly vibra delle stesse emozioni dell’ originale.
    Che altro dire? Solo che Eddie Vedder dovrebbe poter leggere questo splendido articolo… sarebbe per lui un bellissimo regalo di compleanno ed una prova sincera di quello che la sua musica può suscitare in chi la ascolta.

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