Light
Tempo di lettura: 4 minutiLa Luce ti mostra il cammino. Così si comincia…
Da qualche parte si dovrà pure cominciare. Da un brano si deve iniziare a discutere, a descrivere.
Cosi inizia il Disco Fake, album di debutto Roommates uscito nel Marzo 2017 (e se siete su questa pagina, non dovrei neanche scrivere queste ultime parole). Iniziamo con questo primo brano una serie di post su quello che è, e quello che è stato Fake. In attesa di quello che sarà il “Lavoro del 2020”, ci pare interessante parlare e scrivere di quello che è stato l’insieme di sette brani che ha caratterizzato il nostro ingresso nel il mondo della Musica, non solo dal riprodurre e arrangiare brani altrui, ma nel trovare qualcosa da scrivere e dire in modo da poter lasciare una nostra impronta. I posteri ci diranno la sua dimensione.
Light
Light è il primo dei brani del disco, è l’incipit, è quello che vi imponiamo di ascoltare se fate “partire” il disco e vi rilassate su un divano comodo in una sera di primavera, con una copertina sulle gambe e un quadrupede appoggiato comodamente contro il vostro fianco. Magari una tazza di Earl Grey Tea e luce soffusa.
Light è un brano morbido, scritto con una preponderanza di chitarre, è un mondo a parte, è un ingresso in una dimensione ben precisa e allo stesso tempo luminosa.
Il tema è una visione, un sogno, un istante condiviso solo con se stessi. Almeno all’inizio.
Immaginate una luce, calda, rassicurante. E’ un modo per avere un po’ di appoggio quando l’appoggio non si ha dall’esterno. L’idea che ci ha portato a scrivere un brano del genere nasce da un sogno di Dave, un desiderio di avere qualcosa dentro di noi che ci mostri il cammino giusto.
The Light will show you the way
I nostri passi con la Luce son più sicuri, sono l’aiuto per il cammino, non per la meta. C’è molto, moltissimo di filosofico in questo brano, e serve per indicarci subito una via consigliata. Cosa vogliamo dire di preciso? Che spesso siamo persi, sperduti, spesso anche su cose meno importanti dell’essenziale possiamo essere soli nel prendere una decisione. E prendere una decisione è sempre MALEDETTAMENTE difficile se è collegata a qualcosa a noi particolarmente caro. Avremmo sempre e comunque bisogno di una Luce che ci mostri il cammino. Una Luce che combini i nostri cuori, perché come sempre, la CONDIVISIONE è essenziale per poter andare avanti. Nulla di quello che facciamo deve restare solo nostro, dobbiamo avere qualcuno vicino per condividere le gioie e per aiutarci a sopportare i problemi o i momenti complessi.
La realizzazione del brano
Il brano di apertura dura 5:16, inizia con un riff della chitarra acustica di Danny (Yamaha, montante corde Elixir) con un contorcanto di slide da parte di Mr Breeze (Maton, montante corde Elixir anche lui, perchè siamo omogenei). Il basso è accordato BEAD (come se fosse un 5 corde con le sole corde “basse”) e ha lo scopo di dare un corpo molto robusto sulle basse frequenze, lasciando molto spazio alle due acustiche.
A essere precisi dovrei dire “alle” acustiche, avendone registrate più di due per dare un senso di maggiore apertura.
Nell’inciso prima della seconda strofa si trova un fraseggio di una elettrica suonato con una SG, è solo un assaggio di quello che sarà il solo di chitarra di Danny da 3:15 a 3:40, una frase molto lunga ma molto “sul pezzo”, molto incastrata in quello che il brano ha da dire, senza concedersi eccessi, senza uscire dal mood profondo ed etereo del brano stesso.
L’altra chitarra elettrica che sentirete è la Les Paul di Mr Breeze. La sentirete in coda al brano, suonante in un vecchio Marshall. Grazie ad esso e alla cura maniacale per il suono che ha Giovanni Nebbia (Sound Engineer che ha permesso la realizzazione del disco presso l’Ithil World), l’effetto che è stato dato al finale, molto “aggressivo” è semplicemente il rumore delle molle del riverbero dell’amplificatore stesso che è stato “un po’ sbatacchiato” (si, è il termine corretto).
E la batteria? Alessio ha sfiorato ogni pezzo datogli in studio, nonostante la sua vena (e ogni sua arteria) legata al metal spinto, qui ha dato una gigantesca prova di stile e di controllo in quanto il brano è suonato a spazzole dall’inizio alla fine (no, non dal vivo, ma qui son dettagli) aggiungendo una carica rock in un brano nato acustico. Il risultato è eccellente, non trovate?
In ultimo spendo due parole per il video, girato interamente nello studio di Mizukovideo. L’idea era di un video semplice che introducesse fisicamente i quattro musicisti. E’ interamente suonato, non c’è una storia dietro e alcuni tratti importanti del testo vengono a materializzarsi a mezz’aria mentre vengono cantati. Si voleva qualcosa di bianco, semplice e che fosse intonato con un brano morbido e di inizio del disco e Mizuko è stato impeccabile anche in questo.
Infine, vi lasciamo il testo,
Il testo

01 Light
The Light Shows You The Way….
Manuela
30 Dicembre 2019 13:33Questo nuovo appuntamento è un altro bel regalo per chi, come me, oramai non può più fare a meno di ascoltare la vostra musica e seguirvi.
Ho comprato Fake a marzo 2019, dopo avervi sentito in acustico al Biancolatte a Vallecrosia…un po’vi conoscevo ma, dopo aver chiacchierato con voi e ascoltato il disco (vendutomi da Dave????), una luce ha illuminato la mia strada arricchendola di tante belle emozioni e anche di nuovi amici con cui condividere tanti bei momenti, da allora ad oggi.
Quindi è un gran piacere sentire raccontare nei particolari (anche se nelle introduzioni dei vostri brani dal vivo lo avete fatto per ovvi motivi più sinteticamente) tutta la storia della canzone e poterla condividere con voi, dall’ ispirazione al significato del testo, dalla musica all’ arrangiamento (si, eccellente per rispondere alla vostra domanda) e alle immagini del video. Bellissimo…
Poi è proprio vero che la luce può illuminare il cammino e magari ridimensionare un problema…basta pensare a quante volte la luce del sole ha cambiato la visione di qualcosa che invece, al buio o in una giornata nuvolosa, sembrava in tutt’altro modo, facendoci sentire un po’ meno persi.
…Quindi ora vado a riascoltare Light????
Marco Oreggia
2 Gennaio 2020 21:52Piccole pillole di disco, si cerca di dire la nostra e di lasciare un segno. Piccolo. Piccolo.