#LiveTechReview – Everlong
Tempo di lettura: 5 minutiPrima LiveTechReview del 2020. Si inizia con le fiamme
Andiamo con ordine anche questa volta:
stiamo per mostrarvi l’ultima recensione “sul campo” di quello che è stato il nostro progetto Room120, una serie di otto video (per la Seconda Stagione) che vi ha portati nel nostro Studio.
Il video di oggi è la LiveTechReview di Everlong dei Foo Fighters
Questa è l’immagine “Qui a fianco” Cliccabile da MARTEDI
Eccoci, come sempre vi consiglio di guardare con attenzione il video: sono solo 2 minuti e qualcosa, ma ci è essenziale.
Come tutti i gli “episodi” di Room120 abbiamo presentato due video per ogni brano.
Nel primo, che abbiamo chiamato LiveTechReview, vi abbiamo mostrato quelli che sono gli strumenti, gli effetti, gli amplificatori e tanti altri dettagli che riguardano il nostro modo di suonare e riarrangiare i brani in questione.
Nel secondo video abbiamo mostrato il brano suonato, un “riassunto” di 120 secondi, un riarrangiamento in pillole che permette al fruitore di ascoltare e vivere l’atmosfera del pezzo, riadattato alle esigenze rapide e concentrate dell’ “Attention Span” tipico dei canali YouTube.
Intanto in caso voleste vedere il video del brano, quello suonato, quello che dovrebbe darvi la carica corretta per iniziare bene ogni giornata, potete cliccare sull’immagine .
Dicevamo: il brano è Everlong uno dei brani più evocativi dei Foo Fighters, tutto quello che potete sapere sul brano in sé lo trovate sempre nel link QUI A FIANCO, dove si parla di amore forse corrisposto, forse no.
Ora vi proponiamo quella che è stata la strumentazione utilizzata.
Il Basso
La strumentazione usata è nuovamente quella “standard”: il Lorenzi White Jazz Bass 63.
Cosa ha di importate la foto a fianco? E’ quella che troverete sul sito di Lorenzi Guitar (e se cliccate l’immagine vi si apre sul sito di Lorenzi Guitar).
Guardate bene. E’ una replica del Jazz 63 (la linea non è contemporanea, ha quel retrogusto vintage) ha un suono rotondo e morbido, se notate manca uno dei pot (c’è solo il perno), perché… è esattamente quello usato nei video, primo JB fatto da Lorenzi Guitar ormai 6 anni fa. Le meccaniche sono Schaller, il ponte è un Badass III. Il Basso è in diretta nel Kemper col profilo SVT (Bonsignore Ed.).
Lorenzi Guitar – Vintage
Lorenzi Guitar è per noi un marchio assolutamente particolare. Lavorare con Lorenzi è una esperienza notevole in quanto unisce professionalità e disponibilità pazzesche. Stiamo parlando di strumenti “Fender-Like” di livello e con un lavoro artigianale alle spalle che risulta certosino e maniacale.
La particolare chitarra usata da MrBreeze è stata lavorata in modo da creare un effetto Relic. E’ estremamente raffinato, l’invecchiatura e l’usura sono “reali”. E’ una lavorazione lunga, molto delicata per rendere il tutto più realistico possibile. Ovviamente non influenza il suono: influenza il suonatore.
I PU sono ovviamente custom, monta Elixir (roba raffinata)
Danny ha usato la White, chitarra che usa in molti altri brani e potete vedere in numerose registrazioni di Room120. È stata forgiata sulle orme di una Strato, monta delle 010 Daddario, dei PU custom.
Dophix – David

Lorenzi – Dophix – Glam J&F
David di Dophix, nel video credo di averlo chiamato DEVID, ma non fateci caso. Il pedale è di una ditta italianissima, Toscana
Il buon Alessandro Barbetti su GasTube ci dice che è un distorsore, che viene usato nel link qua sotto.
Il suono ci da una buona distorsione con un guadagno non esagerato. Come distorsore ci permette di avere una notevole pulizia di ogni singola nota. Questo denota un livello alto dello strumento in questione.
Con un guadagno intorno alla metà ci permette di avere ritmiche robuste e con un controllo di volume dalla chitarra ci dà risposte molto fedeli e versatili.
Un guadagno robusto (non è il nostro interesse nel caso di Everlong) può “far uscire” un distorto robusto da assoli con sustain eterno.
In pratica può permetterci di arrivare fino al metal, ma non fatelo: il metal ormai ci annoia.
Trem Spring – Formula B
Tocca a Danny. Mi farebbe piacere descrivere ancora, e ancora il Trem Spring di Formula B, pedale usato e strausato per il suo Riverbero di livello difficile da replicare e al contempo con un tremolo meno semplice da domare (per il nostro genere) ma di una incisività sbalorditiva.
Mi piacerebbe, ma essendo il pedale più utilizzato (praticamente lo tiene con sé anche per dormire), preferisco mettervi i rimandi a dove ve ne ho già parlato, giusto per non sprecare tempo.
L’effetto non ha bisogno di tantissime parole, anzi, se doveste capitar sul sito del produttore (Formula B , o se passate in Umbria a Todi, chiedete uno sconticino, dite che vi mandano I Roommates) controllate come averlo in poco. Vale la pena.
Conclusioni
Anche questa #LiveTechReview volge al termine, ringraziamo Formula B, Lorenzi, Jad&Freer, Nabla Custom, Dophix, Lamina (in ordine casuale), per la fiducia che ci hanno dato durante questa stagione di Room120.
Vorremmo spendere nuovamente un paio di parole sui costi e sui prezzi:
Gli effetti, gli strumenti e gli amplificatori che stiamo mostrando nelle #LiveTechReview NON sono abbordabili: gli effetti arrivano a quasi 200 euro, le chitarre e i bassi si avvicinano ai 1500 e gli ampli superano il Kiloeuro, il The Blue arriva a 265 (oggi, giorno di presentazione della #LiveTechReview)
Questo non deve stupire o scoraggiare, in quanto si sa che sul mercato sono presenti molti effetti di marche molto famose che vendono effetti simili a prezzi molto più contenuti.
La differenza, e ci teniamo nuovamente a farla notare, sta nella cura maniacale che le aziende sopracitate mettono nella progettazione, nella scelta dei materiali, nella produzione e (soprattutto) nell’assistenza post vendita. Tutto quello che noi stiamo provando, usando, promuovendo è in quel segmento di mercato chiamato “Made in Italy”.
Tutte le aziende con cui collaboriamo sono vanto e gioia per chiunque suoni in Italia e non solo, in quanto i prodotti sono NETTAMENTE superiori ai loro concorrenti sul mercato. I materiali sono oltre la prima scelta e lo studio che è alle spalle non si limita alla copia di qualcosa di esistente, ma è un costante migliorare. Sono lo Stato dell’Arte di quello che riguarda il Boutique in Italia. Questo ha ovviamente dei costi, e si riflettono su ciò che possiamo vedere.
Ma, e qui viene il bello, dobbiamo ricordarci che noi suoniamo per stare bene. Tutti noi suoniamo per avere delle sensazioni meravigliose da quello che è una nostra passione, un lavoro, un hobby o addirittura una ragione di vita. E loro ci fanno stare bene.
Il progetto Room120 continua e continuerà ancora fino alla metà del 2020 con la necessità di condividere quello che di bello ha la nostra musica.
In caso aveste domande, accorgimenti, complimenti, critiche, voglia di offrirci da bere…scrivetelo nei commenti.
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