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Storia del rock e del reggiseno con gli AC/DC

Tempo di lettura: 4 minuti

Gli AC/DC accendono l’interruttore sulla storia del rock e del reggiseno. Dopo più di un secolo di chiacchiere e considerazioni su ciò che c’è dentro al reggiseno, è arrivato il momento di scoprire cosa c’è dietro. Lo faremo ripercorrendo l’evoluzione di uno dei capi più controversi della storia della moda. Perché? Perché oggi è il 3 novembre, giorno in cui Mary Phelps Jacobs brevettò il “backless brassiere” ovvero il primo modello di reggiseno della storia (ecco da dove deriva il termine “bra”). Cosa c’entri tutto ciò con uno dei gruppi più noti della storia del rock lo scoprirai strada facendo. Inizia un viaggio che attraversa storie di donne, moda e naturalmente musica rock.

Margareth, Malcom e Angus Young

I Fratelli Young

Partiamo da qui: si dice che spesso dietro a un grande uomo, ci sia una grande donna (non sono io che lo affermo, è la storia ;P). Ecco diciamo che in questo caso dietro a una grande band, c’è una forte personalità femminile, in grado di influenzare le scelte artistiche del gruppo. Ma cominciamo dal principio: siamo negli anni ’60 e i coniugi Young e i loro otto figli si trasferiscono in Australia in cerca di fortuna. Tra loro c’è anche la primogenita Margareth, che incoraggia i fratelli Malcom e Angus Young a credere nei propri sogni. Dieci anni dopo i due fratelli formano una band con la quale scriveranno la storia del rock, mettendo la loro firma sulla Rock and Roll Hall of Fame e non solo. Nascono così gli AC/DC.

 

Mary Phelps Jacobs

Mary Phelps Jacob-Caresse Crosby-First bra

Andiamo un attimo più indietro nel tempo, all’inizio del secolo scorso. Il 3 novembre 1914 Mary Phelps Jacobs brevettò il primo modello di reggiseno. L’idea le venne esattamente 110 anni fa, quando all’età di 19 anni si stava preparando all’ennesimo ballo delle debuttanti. Per l’occasione aveva deciso di indossare un abito da sera con una scollatura profonda, dalla quale faceva capolino il copri-corsetto contenitivo che si usava indossare all’epoca. Un’usanza di pessimo impatto nell’insieme di quello che oggi definiremmo l’outfit della serata.

Decise così di chiamare la cameriera.  “Portami due dei miei fazzoletti da tasca e un po’ di nastro rosa… E ago, filo e qualche spillo”. Con la stessa sicurezza e scaltrezza di MacGyver, Mary confezionò un primordiale reggiseno con il quale debuttò al ballo. In quell’occasione attirò l’attenzione di tutte le ragazze presenti per come riusciva a muoversi liberamente. Passarono la serata a chiederle come facesse e si rese conto della portata della sua intuizione. “Non posso dire che il reggiseno occuperà mai un posto nella storia come quello del battello a vapore, ma fui io a inventarlo” scrisse qualche anno dopo.

Bullet Bra

Fu una donna dalla mente sveglia e brillante, ricca di famiglia e con una vita a dir poco avventurosa, caratterizzata da incontri appassionati, entusiasmanti viaggi e affascinanti salotti letterari. Scrittrice e fondatrice della Black Sun Press, pubblicò anche autori allora esordienti come Ernest Hemingway, Charles Bukowski e Henry Miller.  Alla fine decise di vendere il brevetto del reggiseno ma visse abbastanza a lungo da vedere le evoluzioni della sua creazione. Gli anni ’20 e ’30 introdussero molte delle caratteristiche riconoscibili nei reggiseni attuali e Hollywood contribuì alla diffusione di questo capo, la cui vendita fu accelerata dalle efficaci strategie di marketing dei grandi magazzini.

Storia del reggiseno

Nei due decenni successivi si diffuse il “bullet bra”, il reggiseno a proiettile dalla forma conica. Sì, proprio quello che indossava Madonna negli anni ’90 o meglio quello a cui si ispirò Jean Paul Gautier quando lo realizzò per il suo “The Blonde Ambition Tour”. In origine l’idea del progetto era quella di trasmettere il concetto di “massima protezione”, dato che nella Seconda guerra mondiale le donne furono arruolate per la prima volta nell’esercito.

Gli anni ’60 furono anni di protesta, in cui reggiseni, bigodini, ciglia finte e copie di Vogue vennero bruciati perché considerati simbolo delle limitazioni che la società imponeva alle donne. Spento il fuoco della rivolta, nel 1970 si spegne anche Mary Phelps Jacobs e si accendono i riflettori su un altro importante capitolo della nostra storia. Nel 1973 nascono gli AC/DC. E a proposito di accendere i riflettori, la band uscirà tra dieci giorni esatti con il nuovo album, che si chiama proprio “Power Up”, per dire. Storia del rock e del reggiseno: abbiamo trovato l’interruttore per accenderla.

Storia del rock e del reggiseno

Angus Young

Rimaniamo negli anni Settanta. Proprio in questo periodo nascono i bra sportivi, consacrando definitivamente un accessorio che oggi è indossato dal 95% delle donne occidentali. Ma cosa c’entra la famiglia Young con i reggiseni? Probabilmente Margareth Young li indossava ma non è per questo che siamo finiti a parlare di biancheria intima.

È indubbio che le scelte di stile dei fratelli Young siano state influenzare da Margareth, che suggerì alla band di chiamarsi AC/DC. Il nome fu ispirato dalla sigla di “corrente alternata” e “corrente continua” vista su una macchina da cucire. Una di quelle usate anche per confezionare reggiseni, guarda caso.  E fu sempre lei a consigliare al fratello minore Angus di indossare la sua uniforme scolastica durante le esibizioni (diventato poi uno dei suoi tratti distintivi). Ma bisogna ammettere che più che una donna, dietro al successo di Angus Young c’è stato un grande uomo.

Alle spalle di Angus c’è stato infatti un grande artista, che gli ha insegnato a suonare la chitarra e lo ha inserito nella sua band. Si tratta di suo fratello Malcolm Young, che quando tornava a casa dal lavoro in fabbrica, non perdeva occasione per trasmettere la sua passione al fratellino Angus. Il fatto che la fabbrica in cui lavorava Malcolm producesse reggiseni, naturalmente, è solo una banale coincidenza. Una casualità che, come promesso, accende i riflettori non solo sulla storia del rock ma anche su quella del reggiseno.

Comments: 4

  • Manuela
    Rispondi 3 Novembre 2020 18:18

    Bentornata Damiana!
    Come sempre, racconto molto interessante (tanto più perchè amo gli AC/DC) e pieno di curiosità.

    • DB
      Rispondi 15 Novembre 2020 22:18

      Grazie mille Manuela 🙂 è sempre un piacere. A presto

      • Walter
        Rispondi 1 Gennaio 2021 08:57

        Bellissimo racconto, ricco di sfumature e note interessanti.

        • DB
          Rispondi 3 Febbraio 2021 17:29

          Grazie mille 🙂

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